Oltre un milione di persone in Italia è affetta da psoriasi, malattia della pelle autoimmune a decorso cronico. Ma di cosa si tratta esattamente? Da cosa viene scatenata? Il Prof. Enzo Berardesca, esperto in Dermatologia a Roma, ci parla della psoriasi e delle terapie per curarla
1) Che cos’è la psoriasi?
La psoriasi è una patologia della pelle immunomediata, che compare su base genetica. Non è, quindi, né infettiva né contagiosa. È una malattia cronico recidivante, che si manifesta con delle chiazze rossastre che desquamano in diverse parti del corpo, in prevalenza su gomiti, gambe, braccia, ginocchia e cuoio capelluto. Il paziente affetto da psoriasi grave, però, può avere un interessamento di tutta la superficie cutanea: in questo caso si parla di eritrodermia.
La psoriasi si riscontra raramente nei bambini, e non ci sono differenze determinanti tra uomini e donne. Appare in particolare tra i 20 e i 30 anni (più aggressiva e solitamente associata ad altre patologie) e tra i 40 e i 50 anni.
Il sintomo più evidente è la comparsa di macchie rosse che desquamano e che causano prurito. Un altro sintomo è il dolore: la pelle, essendo molto secca e infiammata, si lesiona facilmente.
Sebbene la diagnosi sia piuttosto semplice, la psoriasi può essere confusa con altre patologie della pelle, come eczema, dermatite seborroica e dermatite atopica.
2) Quali sono le cause della psoriasi?
La causa è soprattutto la predisposizione genetica. La psoriasi è dovuta ad un ricambio (turnover) troppo veloce delle cellule cutanee: l’organismo produce continuamente nuove cellule negli strati più profondi della pelle. Queste cellule si muovono gradualmente verso la superficie, dove le cellule che in precedenza occupavano gli strati più esterni muoiono e vengono eliminate attraverso la desquamazione. Questo processo avviene, in una persona sana, nel giro di 3-4 settimane, mentre nelle persone con psoriasi questo ricambio è molto più rapido (3-7 giorni). Quando raggiungono la superficie della pelle, le cellule non sono completamente mature e originano le placche tipiche di questa malattia.
La psoriasi viene scatenata da alcuni fattori:
- Traumatismi meccanici (graffi, bruciature, cicatrici, urti), chimici (ex. ustioni chimiche) e allergici.
- Infezioni: febbre, mal di gola, tonsilliti e altre infezioni acute dal cavo orofaringeo spesso scatenano la psoriasi guttata, caratterizzata da piccole chiazze, soprattutto in soggetti giovani.
- Farmaci: ad esempio beta bloccanti per la pressione, per il cuore, per il sistema nervoso centrale; antinfiammatori.
- Fattori ambientali: la psoriasi peggiora in inverno. In estate, il sole, le radiazioni UV e l’acqua di mare aiutano a tenere sotto controllo la psoriasi, che in alcune persone sparisce completamente durante la bella stagione.
- Disordini metabolici: diabete, obesità, problemi cardiovascolari, arteriosclerosi favoriscono la comparsa della malattia.
- Abitudini di vita sbagliate (fumo ed alcol), traumi psicologici e stress.
I soggetti più a rischio sono coloro che, in base alla loro attività, sono più esposti a questi agenti.
3) Quali possono essere le complicanze della psoriasi?
Il 30% dei pazienti che soffrono di psoriasi sono colpiti da artrite psoriasica, un interessamento infiammatorio delle articolazioni. È questa una complicanza che può colpire tutte le articolazioni (soprattutto quelle di mano e piede). Colpisce inizialmente le entesi, i fasci muscolari che si attaccano alle articolazioni.
Il tempo di latenza clinico tra l’insorgenza della psoriasi e quello dell’artrite psoriasica può essere molto variabile, talvolta oltre i 10 anni. Vi sono anche forme di artrite psoriasica che compaiono prima della comparsa delle macchie cutanee: in questo caso la diagnosi risulta più difficile e la patologia si definisce artrite psoriasica sine psoriasi.
4) Come si cura la psoriasi?
Le terapie, sia topiche (da applicare direttamente sulle macchie) che sistemiche (farmaci), hanno lo scopo di ridurre la risposta infiammatoria e immunitaria della pelle per ripristinare il normale ricambio cellulare.
Per le forme più lievi di psoriasi, possono essere utili delle creme locali a base di vitamina D e cortisone. Anche con la fototerapia (lampade a raggi ultravioletti filtrati) si possono ottenere ottimi risultati.
Per le forme più gravi, invece, si possono assumere dei farmaci sistemici tradizionali (di origine chimica; retinoidi e alcuni immunosoppressori) per via orale e farmaci biologici (anticorpi), da iniettare per via endovenosa o sottocutanea.
Attenzione anche allo stile di vita! Oggi sappiamo che i pazienti affetti da psoriasi corrono un rischio maggiore rispetto agli altri di sviluppare malattie metaboliche quali il diabete, l’ipertensione e l’aterosclerosi. Da qui l’importanza di seguire una dieta sana, ricca di antiossidanti e vitamine. Il fumo di sigaretta, poi, aumenta lo stress ossidativo e peggiora tutte queste situazioni.
Editor Karin Mosca