Come minimizzare il rossore ed il gonfiore al viso dovuto alla rosacea? Il Prof. Enzo Berardesca, esperto in Dermatologia a Roma, ci spiega come riconoscere e trattare questa patologia in maniera efficace.
Cos’è la rosacea?
La rosacea, anche nota come acne rosacea è una dermatosi, ovvero un’infiammazione cronica della cute del viso. Colpisce più frequentemente i soggetti con pelle diafana, le donne e specialmente dopo i 45 anni. Sembra che ci sia una predisposizione familiare, dunque più persone nella stessa famiglia ne possono essere affette. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare la patologia non è contagiosa per contatto e non è dovuta a motivazioni igieniche.
Come si presenta la rosacea?
I sintomi della rosacea sono generalmente molto chiari. Il tratto distintivo della patologia è l’arrossamento del viso nelle aree di fronte, guance, naso e mento accompagnato da vampate di calore. Si potrà riscontrare anche un certo gonfiore della cute associato a dilatazione dei capillari superficiali. Nei casi più avanzati sono infine presenti papule e pustole con infiammazione a carico degli occhi con bruciore e prurito.
Rosacea e couperose: come distinguerle?
La couperose è lo stadio iniziale, chiamata rosacea eritemato-teleangectasica e presenta solo eritema e teleangectasie (capillari dilatati sulle guance e naso). Nei casi più gravi progredisce in rosacea conclamata con comparsa di papule e pustole nelle stesse sedi associata talvolta ad edema e sintomi oculari.
Quali sono le cause della rosacea?
La causa non è ancora conosciuta. Sicuramente esiste una predisposizione genetica che causa nelle persone predisposte la comparsa di rossori temporanei (flushing) in seguito a stimoli emozionali che poi con il tempo diventano persistenti. Ancora da definire è il ruolo del Demodex folliculorum, un microrganismo che vive nei follicoli piliferi del volto e sembra associato alla comparsa delle papule.
Come si cura la rosacea?
L’unica maniera di tenere sotto controllo la rosacea è affidarsi ad uno specialista quanto prima per evitare che la malattia possa progredire e creare ulteriori problematiche. Per migliorare l’aspetto della cute, specialmente le pustole, si utilizzano in primo luogo un antibiotico orale o topico. Le teleangectasie possono inoltre essere minimizzati grazie a sedute di laser o elettrochirurgia. Per quanto riguarda i sintomi secondari a carico degli occhi, sarà necessario ugualmente l’impiego di antibiotici e detergenti specifici per evitare la diffusione della patologia. Seguendo meticolosamente le indicazioni dello specialista i primi miglioramenti dovrebbero essere visibili già dopo circa un mese di trattamento.
Qualche utile consiglio
Per evitare un peggioramento della patologia è bene seguire alcune semplici, ma efficaci indicazioni. In primo luogo è fondamentale evitare gli ambienti troppo caldi, umidi o ventosi che possano indurre la vasodilatazione. A questo fine è sconsigliata anche l’assunzione cibi speziati, caffè ed alcool. Si dovrebbe inoltre cercare di arginare le situazioni stressanti, evitare l’applicazione prolungata di farmaci antinfiammatori cortisonici sul viso e proteggersi accuratamente dai raggi solari con fattori di protezioni elevati. Godersi una giornata in piscina o al mare è possibile, ma sarà importante sciacquare accuratamente il cloro ed il sale dalla pelle. Per le donne è importante evitare l’utilizzo di cosmetici contenenti elementi che potrebbero sensibilizzare ulteriormente la cute come alcol, mentolo o capsaicina. L’assunzione di contraccettivi orali, con conseguente aumento di estrogeni dovrebbe essere valutato attentamente poiché potrebbe peggiorare la patologia.