Psoriasi e attività fisica: cosa migliora o peggiora le «chiazze»?
17 GIUGNO 2015 | di Enzo Berardesca
La psoriasi è una patologia cutanea autoimmune che insorge su una base genetica in associazione a diversi fattori scatenanti molti dei quali non ancora perfettamente chiariti. Uno di questi sicuramente importanti è il traumatismo, ovvero l’insorgenza delle manifestazioni psoriasiche su cute traumatizzata o lesionata. Questo fenomeno, detto fenomeno di Koebner, spiega l’insorgenza di lesioni psoriasiche in sedi sottoposte a micro-traumatismo continuo quali le ginocchia e i gomiti.
Allo stesso modo si spiega l’insorgenza della psoriasi su cute affetta da lesioni precedenti quali malattie dermatologiche (dermatiti, eczemi) oppure ferite e traumi.
L’attività sportiva non può che essere di grande beneficio per il soggetto affetto da psoriasi, soprattutto per prevenire o controllare le patologie associate ad essa come ipertensione, diabete, dislipidemie. Inoltre, il controllo del peso corporeo mediante l’esercizio fisico regolare permette di diminuire il dosaggio dei farmaci in caso di terapia sistemica.
Bisogna però tenere presenti alcuni accorgimenti nella scelta dello sport preferito. E’ infatti meglio evitare gli sport troppo «fisici» laddove ci sia la possibilità di subire traumi e graffi sulla pelle che potrebbero consentire la comparsa delle lesioni nelle sedi interessate. Pertanto il pugilato, la lotta, le arti marziali e simili sarebbero da scegliere con assoluta cautela, mentre sport outodoor come il tennis, la corsa, la bicicletta potrebbero essere indicati in quanto permetterebbero di associare l’attività fisica con anche una moderata fotoesposizione (cioè l’esposizione ai raggi solari) che generalmente può essere utile al soggetto psoriasico.
Un discorso a parte si può poi fare per gli sport acquatici, il nuoto in primis, utile in estate all’aperto sempre per gli stessi motivi, ma da effettuare con maggiore cautela nei mesi invernali, soprattutto per il rischio di sviluppare irritazioni da cloro della piscina o patologie infettive o infiammatorie delle pieghe quali intertrigini e micosi.
In conclusione comunque gli aspetti positivi di una regolare attività fisica surclassano di gran lunga quelli negativi. Basta un poco di attenzione, non trascurare le iniziali irritazioni della pelle e cercare di usare la massima cura sia dal punto di vista igienico che cosmetico.
Al di là dei prodotti specifici per la patologia, è importante utilizzare lenitivi ed emollienti per tenere la pelle protetta e morbida, protezioni solari per non scottarsi, evitare traumatismi inutili. E non appena compaiono delle dermatiti essere consapevoli che queste in un soggetto predisposto possono trasformarsi in psoriasi.
Allo stesso modo si spiega l’insorgenza della psoriasi su cute affetta da lesioni precedenti quali malattie dermatologiche (dermatiti, eczemi) oppure ferite e traumi.
L’attività sportiva non può che essere di grande beneficio per il soggetto affetto da psoriasi, soprattutto per prevenire o controllare le patologie associate ad essa come ipertensione, diabete, dislipidemie. Inoltre, il controllo del peso corporeo mediante l’esercizio fisico regolare permette di diminuire il dosaggio dei farmaci in caso di terapia sistemica.
Bisogna però tenere presenti alcuni accorgimenti nella scelta dello sport preferito. E’ infatti meglio evitare gli sport troppo «fisici» laddove ci sia la possibilità di subire traumi e graffi sulla pelle che potrebbero consentire la comparsa delle lesioni nelle sedi interessate. Pertanto il pugilato, la lotta, le arti marziali e simili sarebbero da scegliere con assoluta cautela, mentre sport outodoor come il tennis, la corsa, la bicicletta potrebbero essere indicati in quanto permetterebbero di associare l’attività fisica con anche una moderata fotoesposizione (cioè l’esposizione ai raggi solari) che generalmente può essere utile al soggetto psoriasico.
Un discorso a parte si può poi fare per gli sport acquatici, il nuoto in primis, utile in estate all’aperto sempre per gli stessi motivi, ma da effettuare con maggiore cautela nei mesi invernali, soprattutto per il rischio di sviluppare irritazioni da cloro della piscina o patologie infettive o infiammatorie delle pieghe quali intertrigini e micosi.
In conclusione comunque gli aspetti positivi di una regolare attività fisica surclassano di gran lunga quelli negativi. Basta un poco di attenzione, non trascurare le iniziali irritazioni della pelle e cercare di usare la massima cura sia dal punto di vista igienico che cosmetico.
Al di là dei prodotti specifici per la patologia, è importante utilizzare lenitivi ed emollienti per tenere la pelle protetta e morbida, protezioni solari per non scottarsi, evitare traumatismi inutili. E non appena compaiono delle dermatiti essere consapevoli che queste in un soggetto predisposto possono trasformarsi in psoriasi.